Chi è il correttore di bozze?

I compiti di chi segue all’editor e arriva prima della stampa

Secondo all’editor, non in termini di importanza, ma solo in termini di ordine, è il correttore di bozze. Altra figura che c’è ma non si vede. 

Se l’editor è un fantasma, il correttore di bozze è una sorta di aura che aleggia attorno all’opera compiuta dall’editor

Un’altra eminenza oscura che si occupa dell’ultima parte del viaggio del libro, prima che completi il suo percorso in tipografia. 

Il correttore di bozze, infatti, invece di lavorare su un file al computer, molto spesso si troverà a dover impugnare una matita e a riempire di segnacci la prima prova di stampa del libro

Il libro, prima di avere la sua versione definitiva, dovrà affrontare quello che è chiamato giro di bozze e dovrà farlo almeno una volta (quando il tempo a disposizione è un po’ di più si fa per due o addirittura tre volte). 

Sto dicendo un sacco di cose strane, vero? 

Non preoccupatevi, non lo sto facendo per confondervi e poi tramortirvi (ammetto che sarebbe una buona strategia, ma non è sempre prudente attuarla), so che le parole che ho scritto sembrano provenire da una lingua straniera, ma vi assicuro che non è così. 

Andiamo con ordine. 

Dopo che il testo è stato revisionato dall’editor e ricontrollato dall’autore (che, come vi dicevo, ha sempre l’ultima parola sul suo adorato parto mentale), il libro dovrà essere impaginato, ma questa è un’altra storia, che vi racconterò un’altra volta. 

Successiva all’impaginazione del testo è la stampa che avviene, appunto, in tipografia. A metà tra queste due fasi, ne esiste ancora un’altra (so che pensavate fosse tutto molto semplice e lineare ma, ahimè, non è così!): si effettua una prima prova di stampa che, fornita alla casa editrice, finirà nelle mani del nostro caro correttore di bozza. 

Spesso in mano al correttore di bozza arriva il file semplicemente impaginato, ma il suo lavoro, in questo caso, non cambia. Perché esiste uno strumento apposito per lavorare anche su quello.

Ecco cosa succede: la copia impaginata dovrà essere esaminata per poter effettuare le ultime verifiche. Quindi, il correttore di bozze dovrà: 

  1. Effettuare una correzione formale che non riguarda lo stile del testo. 
  2. Verificare le norme redazionali così come richiede la Casa Editrice. 
  3. Controllare l’impaginazione (la gabbia, i numeri di pagina, la titolazione, l’indice).
  4. Controllare eventuali errori di stampa
  5. Controllare nuovamente i refusi, gli errori di battitura e tutto ciò che fa sì che il testo non sia uniforme (maiuscole, doppi spazi, eccetera).
  6. Controllare la correttezza della punteggiatura all’interno delle frasi, e degli eventuali stacchi tra una frase e l’altra, tra un paragrafo e l’altro.
  7. Controllare tutti i segni grafici (trattini, virgolette, eccetera). 
  8. Controllare gli “a capo”. 
  9. Controllare la formattazione del testo (carattere, maiuscole, minuscole, corsivi, grassetto, eccetera). 
  10. Verificare che non ci siano orfane, vedove, righini o zoppe (nel gergo editoriale, ognuna di queste cose ha un significato, che vi racconterò, se vorrete). 

Il controllo di tutti questi elementi è evidenziato da segni grafici specifici, ognuno con un significato, che aiutano il lavoro del correttore di bozze rendendolo più agile e veloce. Il lavoro in questione, a seconda del tempo a disposizione, come vi dicevo, può essere effettuato anche due o tre volte (e tre volte sarebbero davvero l’ideale per fare in modo che le cose filino lisce, ma non sempre si può!).

Ci sono davvero un sacco di cose da fare prima che il libro vada in stampa, vero? E tutto questo perché sì, non vorremmo ammetterlo, ma anche gli editor sono esseri umani e hanno bisogno di un aiuto ulteriore che coadiuvi la loro attività. 

In pratica i correttori di bozze sono i paladini della veste finale del libro, che ci permette di non storcere il naso a tutte quelle piccole brutture che fanno venire i brividi ai bibliofili. Fantastico, vero? 

In più, sapete, non sempre un editor è anche in grado di effettuare la correzione di bozze e viceversa ma, sicuramente, chi ha effettuato l’editing del libro NON PUÒ occuparsi anche della correzione di bozze. Chiaro, no?

Ecco, sono certa che in questo momento tutti i lettori incalliti avranno inviato una preghiera silenziosa ai correttori di bozze là fuori, ringraziandoli per il loro impegno a salvaguardare gli oggetti del loro cuore!